Com’è cambiata l’attività notarile nel corso di questo ultimo anno a causa della situazione emergenziale che stiamo ancora vivendo?
Le prospettive, le preoccupazioni e le priorità della società e dei soggetti che la compongono, si sono modificate significativamente.
Personalmente ne ho un riscontro nella quotidianità della mia professione in quanto constato, soprattutto in momenti di difficoltà, che il Notaio rappresenta un punto fermo, come un pubblico ufficiale nonché professionista, che dispensa sicurezza e certezza ad una cittadinanza sempre più disorientata.
Infatti il Notaio è, spesso e volentieri, la prima figura a cui le persone rivolgono domande e quesiti in ordine ad argomenti profondamente legati alla realizzazione di esigenze connaturate alla natura umana, quali durata della vita, morte, trapasso generazionale del proprio patrimonio, equilibri familiari, perdita della capacità di autodeterminarsi, oltre a difficoltà economiche, con la conseguente prospettazione delle soluzioni volte a risolverle.
Anche in conseguenza di quanto espresso, noto che molti cambiamenti relativi alla professione del Notaio, già in essere prima della pandemia, hanno subito una forte accelerazione proprio in questo periodo storico di protratta emergenza sanitaria.
Per fare un esempio, rilevo estremamente incrementata l’attività successoria, derivante da una maggiore riflessione, da parte delle persone, in relazione alla fine della vita, quali: ricevimento di testamenti pubblici nella forma dell’atto notarile, collaborazione nella redazione di testamenti olografi scritti di pugno dal testatore, anche di età giovane; essendo poi aumentati i decessi, procedo più frequentemente di prima alla pubblicazione di testamenti mediante redazione di verbali di pubblicazioni di testamenti olografi o di passaggio agli atti tra vivi di testamenti pubblici e di denunce di successioni.
Sono pure aumentate le riflessioni, le domande e istanze sulla redistribuzione del patrimonio immobiliare famigliare, non solo nell’ottica del “dopo vita” ma pure al fine di contenere i costi fiscali a cui sono assoggettati oggi gli immobili.
Infatti attualmente oggi in Italia le persone spesso si trovano ad avere poca liquidità ma molte proprietà immobiliari, con elevati costi di mantenimento.
Il tipo di consulenza, che il Notaio in questi casi si trova a dover dare, riguarda compravendite, donazioni, costituzioni di diritti reali, divisioni, permute.
D’altro canto, l’attività del notaio in materia societaria è notevolmente diminuita: sono pochissime ormai le società di nuova costituzione o le occasioni in cui il Notaio stipula altre operazioni societarie (vedi trasformazioni, scissioni, fusioni) che denoterebbero un’attività imprenditoriale in fermento.
È proprio invece, in questo campo, che si sono avute delle accelerazioni nelle modifiche formali dell’attività notarile; prima fra tutte sono le assemblee societarie a distanza, con modalità online.
Per farvi comprendere quanto l’attività del Notaio sia nata già in un’ottica moderna, concludo questo breve intervento riferendovi che la Legge Notarile del 1913 prevedeva strumenti da utilizzarsi anche in momenti di difficoltà – quali pestilenze, guerre e catastrofi naturali che si sono sempre verificate - quali la procura notarile, sia essa speciale o generale, che consente di evitare importanti spostamenti per le parti o, ancora, lo strumento della scrittura privata autenticata, laddove la sottoscrizione delle parti può essere apposta, sempre in presenza del Notaio, ma in orari, luoghi e innanzi Notai differenti.
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